Così come per “Vecchia Sposa”, pubblicata all’inizio di Dicembre, "Preghiera alla Notte" è nata dalla collaborazione con di Igor Minghetti (musica e voce) e tratta dal libro “Tarli senza Cornici”. Ma chi sta pregando la Notte? “Preghiera alla Notte” è il momento in cui Giuseppe, visto come attore, stanco del viaggio di ricostruzione della Sacra Famiglia si riposa e si rivolge alla notte. Infatti, “Tarli senza Cornici” narra la storia di un anziano attore che interpreta la parte di Giuseppe, il padre putativo di Gesù, che si cala talmente tanto nella parte fino a perdere il senno e ad immedesimarsi nel suo personaggio dove in questa veste vivrà l’amarezza di Giuseppe di non essere stato padre e di non essere rappresentato in modo adeguato nell’arte e nelle Sacre Famiglie, tanto da voler ricostruire lui stesso la nuova vera Famiglia. Coinvolgerà una senza tetto che per lui rappresenterà Maria , la vecchia sposa e perfino un bambino, ovviamente, per lui Gesù. Articolo su Ma
Immagine trovata sul web Conte Leopardi, ben ritrovato. Vogliamo parlare un po’ del Leopardi “fuori casa”, dei suoi soggiorni da lei tanto desiderati? Lei ha vissuto a Roma, presso gli zii materni, dal novembre 1822 ad aprile 1823, come ricorda quel periodo? In particolare l’incontro con i letterati del tempo, grande opportunità per chi era costretto in un piccolo paese… letterati ... io n’ho conosciuto pochi, e questi pochi m’hanno tolto la voglia di conoscerne altri. ... Secondo loro, il sommo della sapienza umana, anzi la sola e vera scienza dell’uomo è l’Antiquaria. ... Filosofia, morale, politica, scienza del cuore umano, eloquenza, poesia, filologia, tutto ciò è straniero in Roma ... La bella è che non si trova un Romano il quale realmente possieda il latino o il greco. Nessuno? …fui da Cancellieri (abate Francesco Cancellieri, nda) il quale è un coglione, un fiume di ciarle, il più noioso e disperante uomo della terra; parla di cose assurdamente frivole col massimo interes
Foto Pixabay Ci sono sempre troppe ambulanze lungo questa via, andatemi via dagli occhi, andate via Ti racconterò di questo mondo che non è adatto a te ma intanto sei qui dentro di me Ti racconterò di quando ti avrei portato al mare per farti giocare, ora tutto è “cacca”, tutto è “bua”, tutto è “male” Ti racconterò di come riconoscevo le persone dal sorriso e ora non ne vedo più nemmeno il viso Ti racconterò di una stretta di mano che un tempo sanciva un patto sacro ormai pagano Perchè non posso dire che in fondo la capisco? Lei che si lascia volare con nelle braccia il suo piccolo amore da salvare Il mio io non fa mai rima con Dio è stonato quando parla con me o forse sono io che stono e lui nemmeno c’è E ora mi racconto che passerà che peggio non andrà Mi racconto che questa canzone la canterò come si canta senza senso un ritornello che non ci appartiene più Mi racconto che Dio c’è e che non è stonato e farà rima anche con me E che non ce l’ha con me e non ce l’ha con lei che si è
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