Il violino clandestino
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Era cambiata nazionalità
sulla sua carta di identità
e lui senza cambiare indirizzo
aveva cambiato nazionalità
E quando suonava il suo violino
lui e la musica suscitavano il sospetto
di un amore clandestino
e lui suonava, suonava
e il violino gridava
ché il suo paese più non esisteva
Non sarà un violino a salvare un paese
dal suo destino
- di notte pensava -
ma poi di giorno la musica ricominciava
ti ricordi violino
quando il nostro amore non era clandestino
e la gente ballava sulla musica
che il nostro popolo univa.
Era cambiata nazionalità
sulla sua carta di identità
e lui senza cambiare indirizzo
aveva cambiato nazionalità
E il violinista adesso suona
per persone che quella musica non conoscono
che in quelle danze inciampano
ma la sua contentezza è nascosta nel violino
da dove esce quella musica profuga
che suona fin da bambino.
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