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Operette Morali di Giacomo Leopardi, "Il Cantico del Gallo Silvestre"

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Cantico del Gallo Silvestre fa parte delle Operette Morali di Giacomo Leopardi, scritte tra il 1824 e il 1835. Questa è l’ultima scritta nell’anno 1824. E’ stata definita prosa-poetica dedicata alla morte. Nella prima “operetta” Storia del genere umano , il Leopardi descrive la nascita dell’uomo: bambini felici in un mondo dove non esistevano il mare, il cielo, le montagne, lo sguardo non aveva ostacoli; ma proprio questa mancanza di limiti rendeva l’uomo tediato dal tutto; Zeus allora mandò i monti, il mare e il cielo stellato. Presto gli uomini si stancarono anche di questo. Zeus mandò i malanni e la vecchiaia e come consolazione mandò la Speranza. Ma stanchi anche di ciò, ad un certo punto, pretesero la Verità e Zeus mandò la Verità. Verità che uccise la Speranza. Nel Cantico del Gallo Silvestre viene messo in scena l’antagonismo tra Speranza e Verità e, nella visione del Leopardi della maturità, non può che vincere la Verità, la Luce. Richard de Fournival, Bestiaire d'amour c

Ti racconterò

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  Foto Pixabay Ci sono sempre troppe ambulanze lungo questa via, andatemi via dagli occhi, andate via Ti racconterò di questo mondo che non è adatto a te ma intanto sei qui dentro di me Ti racconterò di quando ti avrei portato al mare per farti giocare, ora tutto è “cacca”, tutto è “bua”, tutto è “male” Ti racconterò di come riconoscevo le persone dal sorriso e ora non ne vedo più nemmeno il viso Ti racconterò di una stretta di mano che un tempo sanciva un patto sacro ormai pagano Perchè non posso dire che in fondo la capisco? Lei che si lascia volare con nelle braccia il suo piccolo amore da salvare Il mio io non fa mai rima con Dio è stonato quando parla con me o forse sono io che stono e lui nemmeno c’è E ora mi racconto che passerà che peggio non andrà Mi racconto che questa canzone la canterò come si canta senza senso un ritornello che non ci appartiene più Mi racconto che Dio c’è e che non è stonato e farà rima anche con me E che non ce l’ha con me e non ce l’ha con lei che si è

"Preghiera alla Notte" - la canzone

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Così come per “Vecchia Sposa”, pubblicata all’inizio di Dicembre, "Preghiera alla Notte" è nata dalla collaborazione con  di Igor Minghetti (musica e voce) e tratta dal libro “Tarli senza Cornici”. Ma chi sta pregando la Notte? “Preghiera alla Notte” è il momento in cui Giuseppe, visto come attore, stanco del viaggio di ricostruzione della Sacra Famiglia si riposa e si rivolge alla notte. Infatti, “Tarli senza Cornici” narra la storia di un anziano attore che interpreta la parte di Giuseppe, il padre putativo di Gesù, che si cala talmente tanto nella parte fino a perdere il senno e ad immedesimarsi nel suo personaggio dove in questa veste vivrà l’amarezza di Giuseppe di non essere stato padre e di non essere rappresentato in modo adeguato nell’arte e nelle Sacre Famiglie, tanto da voler ricostruire lui stesso la nuova vera Famiglia. Coinvolgerà una senza tetto che per lui rappresenterà Maria , la vecchia sposa e perfino un bambino, ovviamente, per lui Gesù. Articolo su Ma

Intervista a Giacomo Leopardi: "Feste in casa Leopardi"

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  Immagine trovata sul web Ben ritrovato Conte Leopardi. Come sta? Ora che volge l’anno? Eh, già, siamo nel periodo delle feste di fine anno. Sa…riflettendoci, nelle sue liriche, nei suoi scritti, appare spesso la parola “festa”…o è una mia impressione? Guardi, lei mi ha già fatto passare per una persona ironica, se ora mi fa passare anche per un festaiolo finirà col rovinarmi del tutto la mia reputazione classica! Non lo vorrei mai. Allora ci dica lei che idea ha delle feste… Bellissima istituzione è quella del Cristianesimo di consacrare ciascun giorno alla memoria di qualcuno de’ suoi Eroi, o di qualcuno de’ suoi fasti, celebrando con solennità, o universalmente quei giorni che appartengono alla memoria de’ fasti più importanti alla Chiesa universale, o particolarmente quei giorni che spettano ad un Eroe la cui memoria interessa questo o quel luogo in particolare. Dal che risultano le uniche feste popolari che questo tempo conservi. E l’influenza delle feste popolari sulle n

"Vecchia Sposa" la canzone ed il video

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Il testo "Vecchia Sposa", contenuto nel mio libro "Tarli senza Cornici", dopo essere stato scelto  per far parte dell’antologia del Premio Cet Scuola Autori di Mogol, ora diventa una canzone.  Grazie ad Igor Minghetti per la musica e la sua voce; grazie ad Alessandro Semplici per la realizzazione del video di cui, insieme a Samanta, è uno dei protagonisti; grazie a Selena e Giorgio giovane coppia di attori danzanti.  Lui la guida e lei lo lascia fare e continuano ballando che sia valzer o che sia tango agli occhi degli altri forse siamo solo due vecchi sposi ma che sia stato valzer o che sia stato tango importa soltanto che stiamo ancora ballando Io sono lei e lei è me quando insieme non siamo gli altri e lui adesso le solleva il velo dal viso che non ha rughe ma solo luce e tutti lo sanno che è più dell’amicizia e tutti lo vedono che è più dell’amore sono due vite che in una si sono fuse Ancora un giro per dirti che non è così strano il destino: io ero il sole e tu

Ditemi che è viva

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Eravamo in terapia intensiva. Io da un lato e lei accanto. Sentivo un rantolo. Mi chiesi chi fosse. Con un filo di voce mi disse: “L’Italia”. Mi aveva letto nel pensiero perché io non le avevo chiesto chi fosse, dato che ero in coma. Pensai a quella che vidi un tempo attaccata alle pareti, di cui ti fanno notare la forma a stivale. Poi pensai a quella dei Romani e del suo Impero. Ma mi venne in mente ancor più vivida l’immagine della cattedrale di Firenze e la Mole Antonelliana. E in quel rantolo c’erano le voci dialettali, le z con la lisca, la c aspirata, la s che sa di z. La creatività, la voglia di fare ma soprattutto la grande capacità. Unica al mondo. C’era la pacca sulla spalle e le mani che parlano con il loro gesticolare. C’erano Giordano Bruno e Galileo, roghi e ingiurie. Attuali ed eterne. C’era un popolo che è morto. Non sento più il rantolo. Forse sono morta, ecco perchè non lo sento…sì ditemi che sono io ad essere morta e che Lei è ancora viva.

Perenni Omicidi

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Foto di Daw8ID  da Pixabay   Perenni Omicidi La Morte uccide la Vita. La Vita, col suo vivere, mi uccide l'Esistenza.